La Vespa 50 LX a 4 tempi ha il peso di 102 kg mentre la 2 tempi pesa poco meno del modello a 4 tempi (96 kg). Il motore 125 appartiene alla famiglia Piaggio Leader ed è un quattro tempi a iniezione elettronica ed ha una potenza di 7,9 Kw (10,7 CV). Con questo motore la LX tocca i 91 km/h.

Vespa Primavera è fresca, leggera, vivace ma soprattutto colorata! Finiture cromate e cerchi in Grigio Dust fanno da cornice ad un body colorato: dall’iconico Bianco Innocenza con sella nera al trendy Verde Relax con sella marrone chiaro. Una palette ampia che si rinnova ogni anno.

Su Piaggio Medley fa il proprio debutto la più recente evoluzione della famiglia di motori i-get, declinata nella cilindrata 125 cc, a iniezione elettronica, distribuzione a quattro valvole e raffreddamento a liquido. Questa tipologia di motore dona al Medley ancora più vivacità e agilità nel traffico, migliorandone le prestazioni e rendendolo tra i più potenti scooter della sua categoria.

Vespa GTS Yacht Club dispone di un moderno e tecnologico monocilindrico a 4 tempi, 4 valvole, raffreddato a liquido, a iniezione elettronica, capace di erogare una potenza massima di 15,6 kW (21,2 CV) a 7.750 giri e una coppia massima di 22 Nm a soli 5.000 giri. Valori che assicurano un’elevata prontezza nella risposta in accelerazione e in generale prestazioni estremamente brillanti, rendendo la versione speciale di Vespa a scocca grande un mezzo ideale sia nel traffico metropolitano sia nei tragitti fuoriporta, in totale comodità.

All’interno della gamma Piaggio il Beverly è lo scooter a ruote alte più curato nello stile. La cilindrata 350 (in realtà i cc sono 330) è strategica, in quanto qualche anno fa è stata introdotta per rimpiazzare la versione 400, con una potenza identica, 33 cavalli, ma con un peso più basso di circa 20 kg.

La moto Ducati 350 scrambler dell’ anno 1974 è stato lanciato da l’azienda Ducati y corrisponde a la serie di Ducati 350 scrambler che include modelli di biciclette di diversi dimensioni del motore.

La moto entra in la categoria di turismo e il primo modello della Ducati 350 scrambler generazione si è diffuso nell’anno 1973, ecco perché parliamo di una generazione di motociclette che ha ormai 49 anni.

Per rendere le specifiche più concrete, ha una cilindrata del motore di 340,00 cc e una potenza totale di 24,00 cv (17,5 kw) a 8500 giri/min. con un motore monocilindrico a 4 tempi.

Questo Yamaha TMax 560 propone un motore da 560 CC che lo rende particolarmente veloce, sportivo e dinamico. Grazie alla certificazione euro 5 garantisce prestazioni ed emissioni contenute. Questo leggero propulsore a due cilindri è compatto ma fluido e sorprende sin dalla prima guida, specialmente in fase di accelerazione.

Ha cerchi sportivi da 17 pollici di diametro, un telaio snello, ma anche una posizione di guida rialzata e sospensioni a lunga escursione, oltre a un motore bicilindrico parallelo di 649 cc, con una potenza di 69 CV (disponibile anche in una variante depotenziata a livelli accessibili con una patente A2).

Questa crossover si posiziona al centro della famiglia V-Strom, tra la 300 e al 1000, con un’impostazione che va oltre il compromesso poiché è una moto che si adatta a ogni tipo di impiego, dai trasferimenti quotidiani alle vacanze itineranti, senza mai risultate troppo impegnativa, ma con prestazioni di tutto rispetto. Tutto merito di uno tra i migliori motori prodotti da Suzuki, un bicilindrico a V che si è fatto notare per le doti di elasticità, che utilizza lo stesso controllo di trazione della 1000, regolabile su due posizioni, oppure disattivabile. Fanno invece parte della dotazione il puntale paramotore e la coppia di paramani, presenti non solo sulla versione DL, ma anche sulla XT.

Moto benfatta come da tradizione Honda, grossa pesante ma molto stabile,prestazioni tranquille ma affidabilità a prova di bomba,i consumi sono molto ridotti considerando il peso e la cilindrata il che le fornisce un autonomia di 250 e più km.

Z è un nome ricorrente nella storia Kawasaki, che arriva da lontano, più precisamente dal 1972 quando fu lanciata la 900 Z1, meglio nota in Italia come “Kawanove”. Da allora distingue le stradali pure e ha caratterizzato modelli con cilindrate da 125 a 1.300 cc e la Z 750 è una tra le più ricorrenti, proposta anche in una versione turbo a partire dal 1983. Quella introdotta nel 2008 ha segnato un deciso passo in avanti rispetto alla generazione precedente, che abbinava un design muscoloso a un equipaggiamento standard per rendere possibile un prezzo di listino competitivo. Ne mantiene quindi la struttura di base, ma senza gli specchi in plastica e con un impianto di scarico più sagomato e di conseguenza meglio raccordato con le linee della moto. Il motore è, come è facile intuire, un quattro cilindri non estremo ma comunque vivace, con una miscela ciclistica tale da rendere agile e confortevole la guida, senza tenere in considerazione le esigenze di un eventuale passeggero.

Protagoniste per molti anni del mercato, le 750 a quattro cilindri sono quasi sparite dalla circolazione e dai listini. La scelta è oggi di norma tra 600 e 1.000 ma c’è chi, come Suzuki, che crede ancora in questa cilindrata, pur non trascurando le cubature “più alla moda”. Un motore che per esempio equipaggia la GSX-S 750 dal 2017, una naked che idealmente vuole essere la sintesi tra i due estremi, con l’agilità della più piccola, ma con un’elasticità di livello superiore, senza diventare imbarazzante da gestire. Per lo stile, la Casa giapponese ha scelto di prendere ispirazione da quello della 1.000 nuda, con qualche dettaglio reso più elegante e meno spigoloso. Per quanto riguarda la parte tecnica, Suzuki dispone di varie configurazioni di potenza del quattro cilindri, nato per equipaggiare la pistaiola SX-R750 K5, e in questo caso ha scelto quella da 114 cavalli, una tra le più briose.

I 152 kW (207 CV) ti spingeranno sempre oltre i limiti, alla ricerca della traiettoria ideale. Una potenza irrefrenabile spinge la tua RR sempre avanti, con una coppia max di 113 Nm a 11.000 giri/min e una curva di coppia di almeno 100 Nm su un regime da 5.500 a 14.500 giri/min. Dieci anni dopo il successo della prima generazione di RR, che ha conquistato il mondo del motociclismo, annunciamo ora dei nuovi traguardi in termini di prestazioni. Abbiamo ripensato quasi tutti i componenti della RR, dal frontale alla parte posteriore. Il risultato: peso ridotto e prestazioni sensibilmente superiori.

Moto a 360 gradi, comoda anche in due, maneggevole, parca nei consumi, facile da gestire anche da fermo. Moto fantastica per fare un pò tutto, cambio DCT spaziale, maneggevolezza da riferimento insomma un bilanciamento perfetto. La moto eccelle in qualsiasi campo, perfetta per chi ama lo sterrato, urbano e turismo

Dopo la prima serie, quella disegnata da Pierre Terblanche, con il cupolino diviso in due parti, nel 2010 Ducati ha messo in commercio la seconda serie della Multistrada. Come il nome indica molto chiaramente, si tratta di una moto on/off adatta a ogni tipo di percorso, con una particolare predisposizione per la guida sportiva, nel rispetto di quello che è il DNA della Casa italiana. Lo conferma lo stile, ma anche il motore, il bicilindrico raffreddato a liquido di 1.198 cc ereditato direttamente dalla 1198 superbike. Moto di ultima generazione, si presenta completa di una centralina che consente di selezionare quattro diverse modalità di guida, intervenendo su erogazione, sospensioni, controllo di trazione e regolazione dell’ABS. La Multistrada è la risposta Ducati alle GS di BMW, proposta in diverse edizioni, che comprendono la Enduro con una maggiore vocazione offroad e la S in allestimento Touring, con tutte le dotazioni che servono per affrontare un viaggio.